Quando parliamo di piante curative o officinali ci riferiamo a tutte quelle piante ed erbe che nel corso dei secoli sono state utilizzate dall’uomo per curare malattie, stati febbrili ed epidemie.
Nell’antichità, l’unica terapia disponibile era quella che richiedeva l’utilizzo di piante come soluzione e cura delle malatti. Furono chiamate “officinali” tutte le erbe (annuali o perenni sempreverdi non legnose) e le piante (alberi e arbusti) impiegate nelle “officine” degli speziali, artigiani che conoscevano le caratteristiche di ogni singola pianta e che con tecniche di lavorazione, ricavano rimedi medicamentosi, prodotti cosmetici e profumi.
Le piante curative sono numerose, in questo articolo ne presentiamo cinque che sono utilizzate spesso nella medicina alternativa.
Oggi le piante e le erbe officinali o curative vengono utilizzate ancora per preservare la salute e il benessere psicofisico degli uomini e anche degli animali; sono impiegate in cucina, trasformate in spezie per condire gli alimenti, adoperate come tisane, lavorate per produrre ceramiche, liquori, integratori alimentari, prodotti per la casa e farmaci.
La OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce piante “medicinali” quelle che contengono in uno o più organi, sostanze che possono essere usate con scopi terapeutici o preventivi, precursori di emisintesi chemiofarmaceutiche, da cui derivano i preparati farmacologicamente attivi.
A seconda del paese e delle sue regolamentazioni, una pianta può essere più o meno definita officinale, il tutto dipende dalla sua presenza negli elenchi ufficiali (farmacopea) e se utilizzabile in laboratori farmaceutici, a prescindere dal fatto che questa poi abbia o meno proprietà di tipo medicinale.
Indice
Le piante curative più diffuse
L’achillea ( Achillea)
Origine: pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Asteraceae, cresce in tutta Italia soprattutto nelle zone prative.
Proprietà benefiche: antispasmodiche, ipotensive, antipiretiche ed emostatiche.
Si raccomanda: in caso di amenorrea, dismenorrea; metrorragie, dispepsia gastrointestinale e spasmi delle vie digestive e uterine, ma anche in caso di disturbi genitali femminili, flussi mestruali irregolari e disturbi digestivi.
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L’aglio (Allium sativum)
Origine: pianta erbacea perenne con bulbo, proveniente dall’Asia centrale e introdotta in Occidente.
Proprietà benefiche: stimolante, digestive, antireumatiche, ipotensive, antisettiche, espettoranti, antibatteriche, antimicotiche, antivirali.
Si raccomanda: in caso di disturbi cardiovascolari, colesterolo alto, rischi di arteriosclerosi, prevenzione di influenza, raffreddori e malattie infettive.
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L’alloro (Laurus Nobilis)
Origine: appartiene alla famiglia delle lauraceae, è un tipico arbusto della macchia mediterranea e viene usato soprattutto per usi culinari e ornamentali.
Proprietà benefiche: antisettiche, protettive, antiossidanti, digestive e anticancro.
Si raccomanda: in caso di cattiva digestione, per stimolare il sistema immunitario, per proteggersi dal cancro ai polmoni, per tenere sotto controllo la pressione sanguigna, in caso di dolori di stomaco, coliche, cattiva digestione, mal di testa, stanchezza, artrite.
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L’aloe (Aloe Vera)
Origine: pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Liliaceae e si trova nelle regioni aride degli Stati Uniti, dell’Asia, dell’Europa e dell’Africa.
Proprietà benefiche: antinfiammatorie, antibatteriche, lenitive, depurative, preventive.
Si raccomanda: in caso di metabolismo lento, ferite, irritazioni, psoriasi, esposizioni al sole.
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L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens)
Origine: è un pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle Pedialiacee, ha origine nelle regioni desertiche del Kalahari, nel meridione africano.
Proprietà benefiche: antinfiammatorie, antireumatiche, antispasmodiche e analgesiche.
Si raccomanda: in caso di affezioni reumatologiche come artrosi, tendiniti e mal di schiena, mal di testa, dolori generalizzati.
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La cannella (Cynnamomum verum)
Origine: spezia esotica costituita dalla corteccia di due specie appartenenti al genere Cinnamomum, conosciuta inizialmente in Asia.
Proprietà benefiche: astringente, antibatteriche, antimicotiche, stimolante della secrezione gastrica, antispasmodiche, vasodilatatore periferico, antisettiche, ipotensore, antiulcerante, stimolante della funzionalità cardiaca e respiratoria.
Si raccomanda: in caso di disturbi cardiovascorali e respiratori, prevenzione di infiammazioni e infezioni.
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Il carciofo (Cynara scolymus)
Origine: appartiene alla famiglia delle Asteraceae, viene coltivato in Italia e in altri paesi europei con scopo principalmente alimentare e poi medicinale.
Proprietà benefiche: depurative, diuretiche, colagoghe, coleretiche, effetti ipoglicemizzanti, dimagranti, epatoprotettivi, ipotensivi.
Si raccomanda: per una buona salute del fegato, per favorire la diuresi e la secrezione biliari, ottimo in caso di cattiva digestione e grazie alle sue proprietà antiossidanti, aiuta a prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari.
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La lavanda (Lavandula Officinalis)
Origini: appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e comprende oltre 30 specie sparse lungo il meridione d’Italia.
Proprietà benefiche: sedative, antibatteriche, antimicotiche, antivirali.
Si raccomanda: in caso di trattamento di malattie infettive, in caso di disturbi dell’apparato gastrointestinale e per controllare manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie.
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Il sesamo (Sesamum Indicum)
Origini: pianta annuale a radice fittonante, originaria delle Indie Orientali.
Proprietà benefiche: calmanti, rilassanti, antibatteriche, rafforzanti, ricco di omega 3 e 6, antivirale, antiossidante.
Si raccomanda: contro la perdita prematura di capelli, perdita dei denti, osteoporosi, tosse secca, ronzii nelle orecchie, vertigini, emicrania, colera, diarrea, dissenteria, costipazione, contro emorroidi, bruciature ed ulcere.
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La valeriana (Valeriana officinalis)
Origini: appartiene alla famiglia delle Valerianacee ed è molto diffusa nella regioni boscose europee, ma anche nel Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane.
Proprietà benefiche: ansiolitiche, sedative, rilassanti.
Si raccomanda: in caso di disturbi del sonno, ansia, insonnia, stress, nervosismo, tachicardia ed intestino irritabile.
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Metodi di somministrazione
La tisana
E’ sicuramente il modo più comune di somministrazione delle erbe officinali che oggi troviamo già nelle bustine come quelle del tè o sfuse.
In questa caso bisogna farle bollire per un quarto d’ora e poi filtrarle con un colino e versarle in una tazza; si tratta sicuramente del metodo più semplice e veloce per assumere piante officinali.
L’infuso
Per l’infuso, bisogna portare l’acqua vicina all’ebollizione e spegnere, poi versarla sull’erba e lasciarla in infusione per dieci minuti, successivamente, con un colino si filtra.
Il decotto
Per il decotto dobbiamo procurarci radici, corteccia, bacche o rametti della pianta che abbiamo intenzione di usare, metterli in acqua fredda e farli bollire per circa un’ora, finché il volume dell’acqua non diventerà un terzo. Viene poi versata in una tazza filtrando con un colino.
L’impacco
Questo metodo prevede l’applicazione di oli essenziali o tinture diluite, decotti o tisane sulla parte del corpo che si interessa trattare, si imbeve un piccolo panno nel liquido e lo si lascia agire per un minuto.
amico
mi piace sapere la curazione prevendiva grazie