Il Clerodendro è un’arbusto molto particolare appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Appartengono a questo genere circa 400 specie di natura diversa, ma tutte accomunate dalla bellezza del fogliame e dalle caratteristiche ornamentali delle loro fioriture. In genere è di natura sempreverde, ma vi sono alcune specie a foglia decidua, così come con portamento arboreo o arbustivo.
Tale arbusto ha un portamento di natura eretta, che spesso permette allo stesso di raggiungere anche i 5 metri di altezza. I suoi tronchi posseggono numerose ramificazioni, le quali regalano alla fitta chioma un aspetto tondeggiante. Il fogliame è composto da foglie di forma ovale, di media larghezza, di colore verde scuro e leggermente vellutate. Spesso, in molte specie, hanno anche una forma dentellata. Le infiorescenze si presentano a partire dalla stagione estiva, sino al termine di quelle autunnale. Esse sono costituite da piccoli fiorellini bianchi, a pannocchia, penduli. Il loro colore bianco, man mano diventa giallo e poi successivamente di un rosso molto intenso.
Il Clerodendro si moltiplica per semi, per talea oppure per polloni basali. Quella più utilizzata è la moltiplicazione per seme. Essa avviene nella stagione primaverile, ponendo i semi dell’anno prima in una cassetta con terriccio fertile e sabbia. Alla comparsa dei primi germogli, possono trasferirsi in vasi di circa 8 cm di diametro. Nella stagione successiva, possono essere posti a fissa dimora. Le talee e i polloni basali, si utilizzano nella stagione primaverile, come i semi, ma richiedono maggior tempo e cura.
Indice
Nome
Clerodendro (Clerodendrum)
Ambiente
Il Clerodendro ha le sue origini nelle terre dell’Asia e dell’Africa Meridionale. E’ una pianta, infatti, molto sviluppata nelle zone a clima tropicale o subtropicale. In genere, anche se coltivate in appartamento, necessitano sempre di ambienti con un alto tasso di umidità. Il Clerodendro ama molto la luce del sole, ma molto meno l’accesso ai raggi diretti dello stesso.
Temperatura
Il Clerodendro, essendo una pianta di origini tropicale, teme moltissimo le basse temperature. Se, infatti, la temperatura massima può anche andare oltre i 30°C, quella minima nelle stagioni più fredde, non deve mai scendere oltre i 15-16°C. E’ importante che la pianta non venga mai esposta a temperature eccessive per l’intera giornata ed è necessario che sia assicurato alla stessa un effettivo ricambio dell’aria.
Mantenimento
Le annaffiature vanno effettuate al Clerodendro in maniera regolare ed abbondante, principalmente nei periodi più caldi dell’anno. E’ importante badare a non rimanere parte dell’acqua nel sottovaso in quanto potrebbe causare ristagni idrici e danneggiare l’apparato radicale della pianta. L’apporto idrico va ridotto nei mesi autunnali, completamente sospese per le specie a foglia decidua.
Per assicurare l’umidità di cui la pianta ha bisogno, è consigliato di compiere regolari nebulizzazioni al fogliame, specie quando le temperature interne sono elevate a causa dei riscaldamenti, in inverno.
Il Clerodendro predilige substrati composti da terriccio fertile,terra di foglie e una parte di torba. Si consiglia l’aggiunta di un piccola parte di sabbia per favorirne il processo di drenaggio ed evitare i ristagni idrici sul sottofondo del vaso. Il rinvaso del Clerodendro va compiuto una volta l’anno, all’inizio della stagione primaverile. Si consiglia di usare un vaso di dimensioni leggermente maggiori, oppure di travasare la pianta in un vaso dalle stesse dimensioni, ma con un terreno nuovo.
La concimazione va compiuta sia in primavere che in estate, ogni 15-21 giorni. E’ preferibile utilizzare del concime liquido da diluire nelle acque di irrigazione. Tale operazione va completamente sospesa in autunno ed in inverno.
Per il Clerodendro, la potatura risulta un’operazione strettamente necessaria. Essa, effettuata all’inizio della stagione autunnale, serve per ridurre la fitta chioma della pianta ed evitare che si sviluppi senza ordine e misura. Principalmente le piante che sono coltivate in terra aperta, sono soggette a recisioni di circa 40-50 cm a partire dalla base.
Avversità
Oltre ai già citati marciumi radicali, il Clerodendro è frequentemente attaccato dai parassiti e dagli acari. E’ importante trattare la pianta con prodotti appositi e prevenire l’insorgenza di questi piccoli animaletti che ne compromettono la bellezza e lo sviluppo. Anche la cocciniglia ed il ragnetto rosso possono attaccare la pianta, ma in tal caso è possibile intervenire anche successivamente con un trattamento a base di acqua ed alcool sulla parte interessata, con un piccolo batuffolo di cotone.