La Violetta Africana è una delle più comuni piante d’appartamento, fa parte della famiglia delle Gesneriacee; fioriscono tutto l’anno, anche in vasi piccoli e ciotole. Le foglie presentano una forma tondeggiante, sono di colore verde scuro ed hanno un aspetto vellutato dato da una fitta e sottile peluria sul lato superiore. I fusti fioriferi formano un’infiorescenza con pochi fiori, singoli o anche doppi, con cinque petali stellati e dalle tonalità che vanno dal bianco al blu, al rosso e al violetto e ricche di bellissime sfumature. Le dimensione della violetta africana sono piuttosto variabili: alcune hanno bisogno di vasi di circa venti centimetri, altre crescono anche in quelli da dieci o addirittura da quattro centimetri.
La riproduzione può avvenire tramite talea fogliare o immersione di una foglia in acqua; nel primo caso basta prelevare una foglia sana nè troppo giovane, nè troppo vecchia. E’ consigliabile tagliuzzare la foglia con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti; è importante che lo strumento usato per il taglio sia pulito e disinfettato per evitare l’insorgere di infezioni. In seguito si sistemano le foglie in un terriccio composto da torba e sabbia in parti uguali in modo che il ph sia intorno a 5; dopo bisogna ricoprirle con un foglio di plastica trasparente e collocare il contenitore all’ombra e al caldo per circa sei settimane, facendo attenzione che il terriccio sia sempre lievemente umido. Dopo due mesi e mezzo, si prendono le singole piantine di Violetta africana con delicatezza e si dispongono nei vasi definitivi.
Nel caso della moltiplicazione per immersione della foglia, basta servirsi di un bicchiere d’acqua e ricoprirlo con un foglio di alluminio nel quale si fanno piccoli buchi e si sistemano le foglie in modo che siano a contatto con l’acqua. Quando finalmente si vedranno i primi boccioli, basterà collocare le piantine nei loro recipienti definitivi.
Indice
Nome
Violetta Africana ( Saintpaulia Jonanta )
Ambiente
La Violetta Africana è originaria della Tanzania e della foresta dell’Uzunga; predilige terriccio ricco, soffice e molto ben drenato.
Temperatura
Questa pianta non ama la luce diretta del sole, e preferisce zone particolarmente illuminate ma in cui l’intensità luminosa sia piuttosto scarsa; può essere coltivata anche alla luce artificiale ponendo la pianta sotto tubi fluorescenti di 40 watt per circa dodici ore al giorno. Non gradisce correnti d’aria, e fiorisce quando le temperature si mantengono intorno ai 18-25° C.
Mantenimento
Nei mesi primaverili e in quelli estivi, è opportuno annaffiare le Violette africane abbastanza spesso, mentre nei mesi più freddi, bisognerebbe diminuire l’apporto d’acqua. Tra un’annaffiatura ed un’altra è bene assicurarsi che il terriccio si sia asciugato totalmente. L’acqua utilizzata non dovrebbe essere calcarea, inoltre l’ideale sarebbe annaffiarle dal basso verso l’alto, posizionando i vasi in un contenitore pieno di acqua.
Avversità
La Violetta africana può riportare danni causati da una cattiva tecnica di coltivazione: può accadere che le foglie mostrino macchie gialle per averle innaffiate con acqua troppo fredda in giorni eccessivamente caldi; può non riuscire a svilupparsi a pieno a causa di una scarsissima esposizione alla luce o può perdere i boccioli in caso di notevoli sbalzi di temperatura.