L’uva Ursina è una pianta arbustiva, appartenente alla famiglia delle Ericaceae; essa è caratterizzata da lunghi fusti prostrati o rampicanti, che raggiungono altezze di circa quindici o venti centimetri, ha una crescita lenta ma corposa e compatta; i fusti sottili sono ricoperti da una corteccia dalla tonalità rossastra, che arriva a sfaldarsi con il passare degli anni. Le foglie sono alterne e lunghe circa cinque o sette centimetri, di colore verde scuro, ma che cambia nel rossastro o bronzo durante la stagione fredda. In primavera produce piccoli fiorellini bianco rosati, a campanula; in estate si aggiungono bacche tondeggianti di colore rosso acceso, che contengono numerosi semi. Esistono alcune coltivazioni di dimensioni maggiori rispetto alla pianta selvatica, oppure con fiori di colore più acceso che ornano giardini rocciosi.
L’uva ursina viene anche impiegata per scopi medicamentosi sin dai tempi più remoti; essa è sempre stata considerata un ottimo rimedio contro le patologie delle vie urinarie e per la calcolosi renale. Tuttavia, un uso eccessivo e improprio porta a una serie di complicazioni nel tratto digerente, come gastralgia e nel peggiore di casi, anche d’intossicazione; la colorazione verde delle urine è un elemento naturale e momentaneo dovuto ai componenti della pianta.
La moltiplicazione può avvenire per seme: in primavera si utilizzano i piccoli semi contenuti nelle bacche, dopo averli lievemente sfregati con della carta vetrata e posti in acqua tiepida per almeno 12 ore. Tuttavia, dal momento che l’uva ursina ha una crescita abbastanza lenta, spesso è consigliabile procedere per talea apicale. Le nuove piante, ottenute per seme o per talea, devono essere coltivate in vaso per circa due anni prima di poter essere poste a dimora, e durante l’impianto bisogna fare attenzione a non toccare il terriccio attorno alle delicate radici, onde evitare danni che possono pregiudicare la salute della pianta.
Indice
Nome
Uva Ursina ( Arcostaphylus Uva Ursi )
Ambiente
L’uva ursina è originaria del Nord America, ma è abbondantemente diffusa anche in Canada, nel Caucaso, in Siberia e in Europa; nel nostro Paese la si trova nelle brughiere delle Alpi e degli Appennini. Predilige terreni molto ben drenati, ricchi di humus, con ph acido; essa si adatta molto bene ai giardini rocciosi, dal momento che le rocce danno al terreno un migliore drenaggio e nel contempo trattengono umidità vicino al suolo, in modo che le radici della pianta siano costantemente fresche.
Temperatura
Questa pianta non teme il freddo invernale, invece può non riuscire a tollerare estati particolarmente calde: pertanto è preferibile porle in luogo semi ombreggiato durante i mesi afosi.
Mantenimento
L’uva ursina ha bisogno di essere annaffiata regolarmente, ma senza esagerazioni: il terreno deve essere mantenuto lievemente umido, ma non impregnato d’acqua. In autunno, è opportuno servirsi di concime organico, oppure gettare sul terriccio del concime granulare a lenta cessione. Sia le annaffiature che le concimazioni, devono essere sospese durante i mesi invernali.
Avversità
Se l’uva ursina viene seminata in terreni troppo calcarei, essa può essere minacciata dalla clorosi ferrica che, in poche parole, impedisce l’attività di fotosintesi clorofilliana, portando la pianta alla morte.