La Santoreggia domestica è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Labiateae. Essa è una pianta aromatica, utilizzata soprattutto in ambito culinario per l’aroma delle sue foglie e delle infiorescenze, che ricorda vagamente quello del timo selvatico. Il suo utilizzo, quale insaporitore di cibi, risale addirittura all’epoca dei romani.
La Santoreggia domestica si sviluppa per un’altezza di circa 30-40 cm ed è larga circa 15 cm. Essa possiede un portamento eretto, fusti particolarmente ramificati i quali sono a loro volta cosparsi da una fittissima peluria di colore verde molto scuro. Le radici della Santoreggia domestica, sono generalmente molto fibrose e non si sviluppano molto in profondità. Le foglie della pianta sono di forma lanceolata, disposte in maniera opposta, coperte da una leggera peluria e di color verde molto intenso. Le infiorescenze recano fiorellini color rosa o bianchi, all’apice degli steli. La comparsa di questi ultimi avviene con l’arrivo della stagione estiva. I semi della Santoreggia domestica, sono di forma tonda, color nero e di piccoli dimensioni.
La moltiplicazione della Santoreggia domestica avviene per semina. sia in piena terra che in semenzaio. Nel primo caso, ossia nella semina in piena terra, è necessario aspettare il periodo di metà primavera. E’ importante disporre i semi in file distanti tra loro, circa 40 cm. La semina in semenzaio, invece, va compiuta in inverno, adottando dei contenitori contenenti un terriccio fertile e leggero, mantenuto sempre e costantemente umido. Tenuto al buio, esso va spostato in un ambiente più luminoso non appena compaiono i primi germogli.
Indice
Nome
Santoreggia Domestica (Satureja hortensis)
Ambiente
La Santoreggia domestica è originaria delle zone Balcaniche. Essa è attualmente coltivata nei giardini e negli orti di casa, principalmente nelle regioni centro-settentrionali della nostra penisola. Le migliori esposizioni per la pianta, restano gli ambienti molto luminosi e soleggiati, ma riesce a svilupparsi discretamente anche nelle zone a mezz’ombra.
Temperatura
Tale pianta gradisce climi generalmente temperati. Essa risponde molto bene alle alte temperature, tipiche della stagione estiva, ma rifugge e teme le basse temperature che le impediscono di venir coltivata durante la stagione invernale.
Mantenimento
Le innaffiature alla pianta della Santoreggia domestica, vanno compiute con regolarità ed abbondanza nonostante essa sia una pianta che resiste molto bene alle temperature siccitose della stagione estiva. E’ importante lasciare che il terreno si asciughi tra un apporto idrico e l’altro, così da evitare dannosi ristagni idrici.
La raccolta delle foglie, per l’uso culinario, va compiuta durante la stagione estiva se se ne serve di esse una volta essiccate; viceversa, si raccolgono in inverno, qualora si utilizzano le foglie come fresche.
Il substrato ideale per la Santoreggia domestica, è composto da terreni sciolti , fertili, di natura calcarea e ottimamente drenati. Riesce a svilupparsi anche in presenza di terreni più poveri, purchè essi non siano troppo compatti.
La concimazione va effettuata adottando un concime di natura ternaria a lenta cessione.
Avversità
Essendo la Santoreggia domestica una pianta prettamente rustica, essa non è molto soggetta all’attacco da parte di parassiti e afidi di vario genere. Piuttosto che gli agenti esterni, sono pericolose le cattive annaffiature, che spessissimo generano dannosi ristagni idrici alla base.