La Ruchetta selvatica, conosciuta anche col nome di erba ruga, appartiene alla famiglia delle Crucifere; è una pianta erbacea perenne, che può raggiungere un’altezza che varia dai cinquanta centimetri al metro. Ha un portamento eretto, fusti lisci e ramificati di colore biancastro. Le foglie sono lunghe almeno quindici centimetri, carnose e dal verde intenso; hanno un odore molto forte e un sapore amaro, che risulta essere più lieve durante la primavera, mentre si intensifica con l’avanzare delle altre stagioni. I fiori sono ermafroditi e molto piccoli, si innalzano su steli sottili. La fioritura avviene durante i mesi estivi. Il frutto è una siliqua avente circa quaranta o sessanta semi, di un colore che va dal rosso al marrone.
La moltiplicazione avviene per seme; essi vengono dispersi in autunno, solo quando le silique si mostrano mature; la germinazione avviene in un arco di tempo che va dai quindici ai venti giorni.
Questa pianta ha proprietà e caratteristiche simili alla più comune rucola: è indicata per i malesseri gastrointestinali, per stimolare il sistema circolatorio, come calmante per la tosse, come diuretico ed astringente, ma è usata anche contro pruriti e ustioni, ed è pe
rsino considerato da molti come un afrodisiaco.
Per quanto riguarda l’aspetto culinario, essa può essere consumata sia fresca che cotta; per le insalate miste, le zuppe o i minestroni, per la pasta e la pizza. Inoltre, si possono ottenere infusi e sciroppi sminuzzando le foglioline.
Indice
Nome
Ruchetta Selvatica ( Diplotaxis Tenuifolia )
Ambiente
La Ruchetta selvatica cresce spontanea in Europa centro-meridionale, e in Italia è parecchio diffusa; cresce dal livello del mare fino a parecchi metri di altitudine, ai bordi delle strade, presso fossi o zone ruderali. E’ una pianta che riesce, solitamente, ad adattarsi a qualsiasi tipo di terreno. Tuttavia, essa predilige terriccio sabbioso, povero e calcareo, disdegnando quelli soggetti a ristagni idrici.
Essa viene coltivata negli orti, in vaso all’aperto o in pieno campo. Solitamente si semina come pianta annuale, con uno o due cicli di coltivazione all’anno.
Temperatura
La pianta preferisce temperature miti e si mostra parecchio vulnerabile ai valori termici inferiori allo zero: difatti in aree contraddistinte da inverni troppo rigidi, essa non viene coltivata durante tutto l’anno. Con l’arrivo dei mesi estivi, e l’innalzamento delle temperature, la pianta può fiorire. L’ideale sarebbe esporre la Ruchetta selvatica ad ambienti soleggiati, o anche in zone parzialmente ombreggiate: in tutti e due i casi, tuttavia, richiede un riparo dai forti venti.
Mantenimento
Bisogna annaffiare questa pianta con parsimonia, utilizzando solo uno o due bicchieri d’acqua e lasciando asciugare il terreno per un paio di giorni, prima di ribagnarla nuovamente.
La concimazione, di solito, si effettua solo durante la preparazione del letto di semina: si somministra del letame maturo e humus.
Avversità
Essendo la Ruchetta selvatica una pianta rustica, essa è poco vincolata dagli attacchi dei parassiti; tuttavia può essere minacciata da funghi e dai marciumi radicali, che si presentano in condizioni di ristagni idrici, mentre gli insetti più pericolosi per la salute della pianta sono i coleotteri.