La Pachira è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle Bombacaceae; mostra un portamento eretto, e nel nostro ambiente raggiunge i tre metri di altezza. I fusti sono di colore verde ed essendo particolarmente flessibili, spesso vengono intrecciati tra loro, in modo da rendere la pianta molto più piacente; le foglie sono lucide e palmate, dal colore verde intenso in grado di raggiungere una lunghezza di 30 cm. La Pachira produce fiori molto grandi, anche di 15 cm, aventi petali bianchi e arricciati alla base, gli stami solitamente sono rosati o rossastri: essi sono profumati e si dischiudono solo la notte o la mattina presto e durano pochi giorni.
La moltiplicazione della Pachira avviene sia per talea che per seme: in entrambi i casi, è consigliabile eseguire l’operazione all’interno di una serra, dal momento che una buona umidità risulta indispensabile per la pianta. E’ importante che i semi vengano presi appena la capsula del frutto si apre, prima di collocarli in un miscuglio di sabbia, sfagno e stallatico.
Indice
Nome
Pachira
Ambiente
La Pachira è originaria delle zone palustri e tropicali dell’America centrale, in particolare del Messico e del nord del Brasile. La pianta predilige terreni che abbiano un buon drenaggio e siano tendenzialmente neutri o appena acidi; il composto ideale è formato da una parte di terriccio fertile, una di torba ed una di sabbia. Si consiglia di evitare substrati pesanti o argillosi: essi trattengono troppa acqua, causando l’insorgere di pericolosi ristagni idrici.
Temperatura
E’ preferibile esporre la Pachira in piena luce, ma non al sole diretto, in modo particolare nelle ore più calde della giornata. La pianta, in ogni caso, può crescere sia in casa che all’aperto nelle zone dove le temperature invernali sono particolarmente miti. Le temperature ideali sono comprese tra 18 e i 27°C d’estate e anche più e 10 °C d’inverno; è in grado di sopportare anche temperature intorno agli 0°C , ma solo per un brevissimo periodo e con la probabilità che ciò causi la caduta delle foglie.
Mantenimento
La Pachira va annaffiata ogni tre o quattro giorni, ma prima di farlo è opportuno accertarsi che il terriccio non risulti troppo umido, evitando così un eccesso di acqua e conseguenti ristagni che non sono per nulla tollerati dalla pianta. E’ importante garantire un buon grado di umidità dell’ambiente circostante: bisogna nebulizzare frequentemente la chioma e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d’acqua che finirà con l’ evaporare e inumidirà l’aria.
La concimazione va fatta ogni tre o quattro settimane, servendosi di un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua delle annaffiature, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.
Avversità
La Pachira non è particolarmente soggetta a malattie molto gravi, piuttosto è possibile la minaccia di alcuni insetti o parassiti quali il ragnetto rosso o la cocciniglia: è possibile sbarazzarsi dell’ospite indesiderato manualmente, ovvero servendosi di un batuffolo di cotone impregnato di alcool e strofinare con delicatezza; in alternativa, ci si può servire di prodotti specifici, facilmente reperibili in commercio.