La Genlisea è una pianta carnivora, ma anche semi acquatica che appartiene alla famiglia delle Lentibulariaceae; essa è composta da una parte superiore ovvero quella aerea, che emerge dal substrato ed è dunque visibile, ed una inferiore immersa nel suolo. La prima è formata da molteplici foglie verdi, dalla forma stretta e lunga che raggiungono anche i 20 cm; oltre al colore verde, esse possono assumere un colorito rossastro, soprattutto in base al tipo di esposizione. La parte della pianta non visibile invece, è costituita da foglie carnivore, che svolgono la funzione di catturare microrganismi e insetti che abitano il sottosuolo.
Il metodo di cattura consiste nell’intrappolare la preda nelle fessure, costringendola a percorrere in risalita il tragitto inevitabile fino alla camera digestiva in cui avvengono la digestione, mediante il rilascio di enzimi, e di conseguenza l’assorbimento dell’insetto, morto per anossia.
Nel periodo della fioritura, dal centro della rosetta si sviluppano delicati fiorellini con cinque petali dalla tonalità violacea.
Indice
Nome
Genlisea
Ambiente
La Genlisea è originaria dell’ America centro meridionale, della regione occidentale dello stato del Venezuela e la parte orientale della Colombia. La pianta predilige per lo più substrati poveri di nutrienti: si consiglia di utilizzare un composto di torba acida di sfagno e di sabbia orticola o perlite.
Temperatura
La pianta ama le esposizioni a luoghi particolarmente luminosi, pur raccomandando di evitare la luce diretta del sole nelle ore più calde della giornata, soprattutto durante i mesi estivi. Le temperature ottimali per la Genlisea si aggirano intorno ai 18 e i 35 gradi centigradi; la pianta riesce a tollerare anche condizioni termiche più basse, ma la sua crescita diminuisce: si consiglia di non scendere mai sotto i 15 gradi.
Mantenimento
La Genlisea necessita di annaffiature regolari: si raccomanda di servirsi di acqua piovana, o acqua distillata. E’ consigliabile diminuire di poco il livello di acqua in inverno, ovvero circa ad un quarto dell’altezza del vaso; al contrario, durante le altre stagioni, l’acqua dovrebbe raggiungere il bordo del vaso.
La pianta non ha bisogno di essere fertilizzata poiché è in grado di catturare le prede senza bisogno d’aiuto, in più durante il riposo invernale utilizza le riserve accumulate nella bella stagione: è capace di procurarsi da sola il nutrimento di cui necessita.
Avversità
Anche la Genlisea non è immune all’attacco di parassiti, quali afidi e cocciniglie: questi procurano notevoli danni alle foglie, provocando su di esse sgradevoli macchie brune, e deformando i germogli. Si consiglia di osservare con regolarità le piante così da intervenire in tempo e sbarazzarsi degli ospiti indesiderati: è opportuno servirsi di un batuffolo di cotone impregnato di alcol e strofinare delicatamente la parte danneggiata, oppure lavare la pianta con del sapone, o ancora servirsi di un antiparassitario specifico.
Spesso la Genlisea viene colpita dalla muffa grigia, la Botrytis cinerea: ciò si verifica soprattutto in condizioni di freddo, umidità e scarsa circolazione dell’aria. Si consiglia di pulire o rimuovere le foglie danneggiate e aumentare la ventilazione; se ciò non dovesse essere sufficiente, bisognerà ricorrere ad un prodotto specifico.