Il dragoncello estragone è una pianta perenne, appartenente alla famiglia delle Asteracee; è aromatica e amara, simile al rosmarino. Può raggiungere un metro di altezza, con fusti ramificati e foglie uniformi dal colore verde scuro; queste ultime sono lunghe dai tre ai sette centimetri, con margini appena frastagliati.
E’ formata da fiori verdi-giallastri molto piccoli e profumati, raccolti in infiorescenze a forma di pannocchia, fatta da un asse principale, i cui rami formano grappoli; fiorisce nei mesi estivi. Il frutto è un achenio di piccole dimensioni e dal colore bruno scuro. I semi sono piccoli e non sempre vengono prodotti; la parte della pianta più utilizzata è la foglia.
Esso è usato anche a scopo culinario: è raccomandato a coloro che mancano di appetito o che hanno problemi di digestione, senza contare che rende gradevole i cibi grazie alle proprie qualità aromatiche. Ha un sapore simile al sedano e all’anice ed è utilizzato per la preparazione di frittate, salse, brodi, piatti di pesce o arrosti e, in modo particolare, negli aceti. E’molto usata nella cucina toscana.
Inoltre, ha proprietà terapeutiche: può attenuare l’insonnia e la costipazione ed è indicata anche in caso di indigestione. Le foglie contengono sali minerali e le vitamine A e C, e vengono usate tramite un infuso; le radici danno sollievo per il mal di gola.
Il Dragoncello è stato diffuso in Occidente ad opera di Mongoli o Crociati o arabi; questi ultimi tengono in forte considerazione le sue proprietà medicinali.
Nome
Dragoncello Estragone ( Artemisia Dracunculus )
Ambiente
Il Dragoncello cresce in terreni ben drenati, sabbiosi e fertili, ed essendo sensibile ai ristagni idrici, non predilige quelli eccessivamente densi. E’ una pianta originaria della Russia meridionale e della Siberia; la sua coltivazione si è diffusa in Europa, ma in Italia non cresce spontaneamente: essa viene coltivata soprattutto nelle regioni limitrofe alla Toscana.
Temperatura
Il Dragoncello preferisce ambienti temperati, è notevolmente sensibile a temperature troppo elevate; non porta a termine la fioritura in condizioni atmosferiche troppo fredde, di conseguenza non produce nemmeno semi. Sarebbe preferibile esporre la pianta in aree pianeggianti o collinari, soleggiate e riparate dal vento e dal gelo.
Mantenimento
La concimazione del Dragoncello si effettua fornendo letame nella fase iniziale della semina e concime ternario, contenente azoto, fosforo e potassio, a fine inverno o inizio primavera.
Questa pianta, generalmente, non ha bisogno di ingerenze irrigue, tuttavia si provvede all’irrigazione in caso di eccessiva siccità e soprattutto nel periodo di fioritura: si lascia asciugare il terreno per un paio di giorni e si interverrà, bagnandolo in profondità. In inverno, i suoi rami possono essere potati circa 2/3 della loro lunghezza.
Avversità
Il Dragoncello Estragone non è particolarmente vincolato da attacchi di parassiti, tuttavia il più pericoloso potrebbe essere la ruggine: un fungo che attacca le foglie.
E’ consigliabile un trattamento preventivo con un insetticida ad ampio spettro. E’ bene sapere che, nel caso in cui si coltivi questa pianta per scopi culinari, bisogna attuare queste pratiche preventive solamente nel primissimo stadio vegetativo della pianta, onde evitare effetti nocivi.
I valori sono suoprieri per i prodotti essiccati, perche9 il prodotto fresco ha un’alta percentuale di acqua: ad esempio 100 g di basilico fresco valgono circa 5000 ORAC mentre 100 g di essiccato quasi 67000. La cosa che mi lascia un po’ perplessa dell’essiccato e8 il fatto che non conosci la materia prima: magari hanno usato foglioline gie0 rovinate, oppure le hanno trattate con disinfettanti. Se devo dare un consiglio, opterei sempre per il prodotto fresco: quantomeno ha un sapore molto pif9 spiccato 🙂